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Palazzo Te fu costruito tra il 1524 e il 1534, per volontà di Francesco Gonzaga. Oggi, l'intero complesso è sede del museo civico, e dal 1990, luogo in cui si tengono importanti mostre d'arte antica, moderna e di architettura. Il suo particolare nome è il risultato dell'abbreviazione di "Tejeto", la terza di tre isole, che si trovavano nei pressi di Mantova nel XV secolo, e sede scelta per la costruzione del palazzo. Ecco alcuni informazioni su come arrivare, i prezzi e i consigli per visitare il Palazzo Te di Mantova.
Orari e prezzi
- Orari lunedì dalle ore 13:00 alle 18:30, martedì a domenica dalle ore 09:00 alle ore 18:30, quando è in vigore l'ora solare. Lunedì dalle ore 13.00 alle 19:30, martedì a domenica dalle ore 09:00 alle ore 19:30, quando è in vigore l'ora legale. La biglietteria chiude un'ora prima dei musei
- Miglior orario per evitare code in genere non molto affollato
- Costo biglietto €15,00
- Ridotto €7,00 per visitatori tra i 12 e i 18 anni e studenti universitari - €11,00 per gli over 65, gruppi di minimo 20 massimo 30 persone, soci TCI, FAI, ACI, cittadini residenti nel Comune di Mantova.
- Gratuità bambini fino agli 11 anni, 1 accompagnatore per gruppo, insegnanti per scolaresca, giornalisti. Per maggiori informazioni visitate il sito ufficiale.
Biglietti online e visite guidate
Cosa vedere e come visitare Palazzo Te
Pare che anche la facciata del Palazzo sia stata "colorata" in passato, e che il tutto si sia sbiadito a causa del tempo. Restano invece intatti e bellissimi gli affreschi che adornano le undici sale del Palazzo, arricchite da tendaggi e applicazioni di cuoio dorate e argentate, porte di legni intarsiati, bronzi e caminetti costruiti con l'ausilio di marmi pregiati. Ecco un piccolo excursus delle sale più importanti, utile alla visita:
- Sala dei Giganti è completamente ricoperta dall'affresco rappresentante la caduta dei Giganti, dipinto tra il 1532 e il 1535. L'opera rappresenta i giganti intenti a cercare di salire sul Monte Olimpo.
- Sala dei Cavalli ambiente dedicato alle feste da ballo, è caratterizzata dalla presenza di sei ritratti a grandezza naturale, raffiguranti altrettanti cavalli, i preferiti dei Gonzaga. Anche in questa sala ampio spazio è dato alla mitogia greca, con figure di divinità che spuntano da dentro delle nicchie. Il simbolo del duca è ripreso all'interno del disegno del pavimento.
- Sala di Amore è Psiche era la stanza da pranzo del duca, ed è interamente affrescata con scene tratte dalla storia dei due amanti. A completare l'atmosfera, vari amori divini raffigurati sopra il caminetto, ed episodi della storia di Venere e Marte su altre due pareti. Questa stanza era il simbolo dell'amore del duca per Isabella Boschetti.
- Sala delle Aquile era la camera da letto di Federico, con l'affresco della caduta di Fetonte dal carro del sole, e da scuri stucchi di aquile ad ali spiegate nelle lunette agli angoli della stanza, accompagnate da affreschi di favole pagane.
- Sala del Sole e della Luna indicata come "salotto" all'interno dei documenti ufficiali, la stanza fungeva da corridoio verso le più riservate salette delle Imprese e di Ovidio. L'affresco centrale, che raffigura i carri del Sole e della Luna da il nome alla stanza.
- Sala dei bassorilievi e Sala dei Cesari sono salette in onore dell'imperatore Carlo V, da cui Federico ottenne nel 1530 il titolo di duca.
- Loggia d'onore è la loggia che si affaccia alle pescherie, parallela a quella "Grande", che segna l'ingresso del palazzo e mostra il giardino. La volta è divisa in grandi riquadri nei quali è rappresentata storia biblica di Davide.
L'angolo segreto
Edificato nel 1530, l'appartamento della grotta si trova nell'angolo est del giardino. Composto da poche stanze di dimensioni modeste, il tutto se paragonato a quelle del Palazzo, è caratterizzato da una loggia che, apprendosi su di un piccolo giardino, mostra quanto sia rimasto dei vecchi affreschi. Dal giardino è poi possibile accedere alla grotta, zona utilizzata come bagno, ricreata in modo da dare l'idea di un ambiente naturale. Non ci sono ne marmi ne tantomeno materiali ricercati, e gli interni erano tappezzati di conchiglie oggi sparite. Il tutto era organizzato in modo da ricreare una vera e propria caverna.
Fruttiere di Palazzo Te
Situate sul lato meridionale del giardino, le Fruttiere sono costituite da un unico ambiente suddiviso in tre navate. L'edificio, terminato intorno al 1655, venne utilizzate per ospitare le piante durante l'inverno ma, dal secolo successivo, fu tramutato in magazzino militare. Gli utilizzi impropri si susseguirono fino al 1989, quando divenne sede espositiva delle mostre realizzate dal Centro Internazionale d'Arte e Cultura di Palazzo Te.
Museo Civico
Viste le numerose vicissitudini che Palazzo Te ha dovuto superare durante i secoli, sono stati necessari diversi restauri, che gli hanno regalato la sua attuale conformazione. A questa si unì lo scopo, da parte delle istituzioni cittadine, di ricavare dal Palazzo un museo che ospitasse, anche se in parte, le collezioni civiche: lo spazio espositivo permanente fu ricavato nelle sale al piano superiore. L'accesso al museo è compreso nel costo del biglietto e, al momento, è possibile ammirare quattro collezioni permanenti:
- Sezione Gonzaghesca materiali legati alla storia mantovana di età gonzaghesca, che comprendono una Collezione Numismatica costituita da 595 monete e una raccolta di 62 medaglie dei Gonzaga e di illustri personaggi mantovani.
- Donazione "Arnoldo Mondadori" costituita da diversi dipinti raccolti nel tempo da Arnoldo Mondadori, e donati al museo nel 1974 dai suoi eredi.
- Raccolta Egizia "Giuseppe Acerbi" il console generale d'Austria Giuseppe Cerbi partecipo' ad una spedizione in Egitto nel 1829, che gli permise di raccogliere diversi materiali archeologici che donò alla città nel 1840
- Collezione Mesopotamica "Ugo Sissa" costituita da 250 pezzi d'arte mesopotamica, databili fine del VI millennio a.C. e la fine del I millennio d.C.
Dove si trova e come arrivare
- A piedi il centro storio di Mantova dista da Palazzo Te 13 minuti, per un totale di 1 km. La strada da percorrere è in linea retta, ed è costeggiata da attrazioni interessanti, come la casa del Mantegna e la Prefettura. Salvo particolari esigenze, è consigliato questo tipo di percorso, in modo da poter godere anche di uno scorcio di "Mantova vissuta" - Ottieni indicazioni
- In bus collegamento tra il centro città e Palazzo Te servito dalla linea CC, Circolare in Città
- In auto Palazzo Te è alle porte della città in zona stadio ed è raggiungibile in circa 5 minuti dal centro. Possibilità di parcheggiare l'auto nel piazzale adiacente allo stadio. Da qui, nei giorni di giovedì (dalle 7.00 alle 13.00), sabato e domenica (dalle 9.00 alle 21.00), è possibile usfruire di una navetta gratuita che porta nel centro della città. Le corse sono ogni 15 minuti. Un ulteriore parcheggio gratuito è presente di fronte a Palazzo Te.
- In treno fermata Mantova, piazzale Don E.Leoni. La stazione dista 900 metri di piacevole passeggiata dal centro della città. In alternativa è possibile usufruire degli autobus urbani Linea CC (Circolare in Città) o di quelli diretti a Palazzo Te
Consigli utili per visitare l'attrazione
- Acquista la city card con la Mantova Sabbioneta Card, al costo di €20,00 è possibile accedere a numerosissimi musei e palazzi storici. Per uteriori informazioni visitate il sito ufficiale
- Accessi facilitati Le sale del Palazzo sono accessibili anche a persone con problemi di non vedenza, di ipovedenza, di inabilità percettive e motorie che rendono difficoltosa o impossibile la navigazione
- Occhio alle restrizioni è vietato consumare cibo ed introdurre animali
- Tempo minimo ti consigliamo di considerare un minimo di 1,5 ore per la visita. L'ideale sarebbe poter dedicare almeno due ore e mezza
Cenni storici, curiosità e info pratiche: cosa sapere in breve
Una curiosità riguarda la simbologia utilizzata in quasi tutti gli affreschi, che rivestono le sale. La Salamandra, per esempio, ricorre spesso all'interno delle opere accompagnata dalla scritta: quod huic deest me torquet (ciò che manca a costui mi tormenta). L'animale era ritenuto come insensibile agli stimoli d'amore e, il duca, lo elesse a suo simbolo personale e contrapposizione concettuale in quanto, lui dall'amore e dai vizi era tormentato.