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26 aprile 1986: molti di voi sicuramente ricorderanno questa data, tristemente restata negli annali per il disastro di Chernobyl, cittadina ucraina colpita dal più grave incidente nucleare della storia.
Il disastro di Chernobyl causò 31 morti accertate, che secondo le stime dell'ONU salgono ad almeno 4 migliaia; la portata del disastro fu tale che non solo Chernobyl e le zone circostanti ne furono colpite, ma addirittura le nubi tossiche arrivarono fino in Scandinavia e in zone del Nord America.
Ma non fu tutto: lo strascico di questo disastro si protrae ancora oggi, e innumerevoli sono stati i casi di malformazione, di tumori e di altre malattie mortali dovute alle radiazioni.
Oltre 30 anni sono passati dal disastro di Chernobyl: ma cos'era successo precisamente? E sono quelle zone ancora oggi abitate?
Cause e conseguenze del Disastro: morti e mutazioni
Nel corso degli anni sono state rilasciate differenti versioni riguardo a ciò che accadde il 26 aprile del 1986, alle ore 01:23 locali. La verità è che si è trattato di un errore umano, la cui colpa va attribuita tanto ai progettisti quanto ai manutentori dell'impianto nucleare. Durante un test al reattore 4, alcuni operatori violarono diversi protocolli e norme di sicurezza, aggravando un difetto di progettazione preesistente alle barre di controllo, le quali hanno lo scopo di controllare il fattore di moltiplicazione k del reattore. Questo portò ad un drastico aumento della potenza del nocciolo e successivamente all'esplosione del reattore.
A ciò seguì un violento incendio della grafite contenuta nel nocciolo del radiatore: in poche ore nell'atmosfera si dispersero enormi quantità di isotopi radioattivi.
L'incidente venne classificato, secondo la scala INES degli incidenti nucleari, con livello di gravità 7, il più alto possibile.
Le radiazioni si diffusero presto non solo in Russia e in Bielorussia causando morti, malattie come tumori e leucemie, disabilità, malformazioni sui nascituri, ma come abbiamo visto anche in Europa e addirittura nel Nord America: si calcola che fino a 5 milioni di persone furono interessante dalle radiazioni, e tra queste 240 mila persone furono considerate ad altissimo rischio. Anche l'impatto sull'ambiente fu devastante: in molte zone piante e alberi morirono, e la stessa sorte toccò a diversi animali.
Di seguito un video che ritrae alcune foto storiche piuttosto forti, che potrebbero urtare la sensibilità di alcuni utenti.
Mappa delle Zone di Alienazione
Non tutti sanno che in realtà la centrale nucleare in cui avvenne l'esplosione dello storico reattore 4 non era situata a Chernobyl. Questa infatti si trovava nella vicina località di Pripyat, distante appena 14,5 km.
La zona di alienazione o Zona di Chernobyl è quell'area che si estende con un raggio di circa 30 km dalla vecchia centrale nucleare, istituita subito dopo l'incidente del 1986 per evacuare la popolazione locale e prevenire l'ingresso nel territorio a più alta concentrazione di contaminazione.
L'area fu poi divisa in quattro anelli concentrici: il più piccolo e vicino alla centrale è noto come "Quarta Zona".
Mappa della contaminazione da cesio in Europa
Come già accennato, la contaminazione da radiazioni ha raggiunto gran parte dell'Europa, con la nube che si è mossa in maniera decisa verso la Scandinavia (Norvegia, Svezia), Finlandia, ma anche paesi del centro-est come Austria, Slovenia, Romania, Svizzera. L'Italia è stata coinvolta in piccola misura soprattutto nelle zone alpine.
Pripyat e le altre città fantasma: ieri e oggi
Prima del disastro, a Pripyat vivevano circa 50.000 persone: oggi se ne contano 0. La città è totalmente abbandonata: a poche ore dal disastro tutte le persone furono fatte evacuare, il più lontano possibile. Le costruzioni come scuole, case, edifici pubblici giacciono inutilizzate e in balia del tempo; le strade non sono più state utilizzate, e per accedervi è indispensabile avere un particolare permesso e sottoporsi in fase di uscita a una speciale doccia contro le radiazioni.
La gravità del disastro scatenò una vera e propria rincorsa all'individuazione di malattie e mutazioni genetiche dovute all'incidente: è difficile parlare di cifre ufficiali, ma furono numerosissimi i casi di tumori alla tiroide e leucemie che colpirono soprattutto i bambini e i giovanissimi, ma anche di disabilità subentrate in età matura e malformazioni sui bambini in gestazione. Girano molte foto di bambini con volti deformati o con arti sproporzionati.
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E gli animali? Anche qui tantissime le leggende: si parla di lupi che iniziarono a mangiare cani, di rondini diventate albine, di gatti che non riescono più a partorire cuccioli maschi. Verità o mito?
Gli scienziati sostengono che oltre a ciò, molti animali di grossa taglia che prima non abitavano in quelle zone hanno vissuto mutazioni genetiche che li hanno resi più resistenti, e hanno modificato le proprie abitudini alimentari: i lupi sono ricomparsi, ma di taglia più piccola rispetto ad allora, ed ha fatto ritorno il bisonte europeo, assente dagli inizi del '900. Insomma, qui non è più l'uomo che comanda.
Chernobyl oggi è abitata?
Ciò che stiamo per dire potrà stupire molte persone, ma la risposta è sì: Chernobyl oggi è abitata. Si stima che attualmente ci vivano circa 500 persone, dall'età media molto alta: i giovani hanno preferito cambiare città e costruirsi un futuro altrove. Gli abitanti vivono in zone specifiche e non posso accedere alle aree ad alto rischio.
Di seguito un'interessante inchiesta sulla città ed i suoi abitanti attuali:
Chernobyl e Pripyat tour: costi, rischi e norme di sicurezza
Visitare Chernobyl è possibile e sicuro. L'unico rischio riguarda l'accesso alle aree ad alta contaminazione, che sono ovviamente proibite ai turisti. Vista la grande attrazione che questa città rappresenta, è sorto anche un hotel: si tratta del Pripyat Hotel, l'unico nel raggio di 30 km e punto di riferimento per turisti e tour operator.
Tuttavia, non ci sentiamo di consigliare un turismo fai da te in queste zone. Per evitare ogni rischio, il modo migliore per visitare i luoghi colpiti dal disastro è partecipare ad un tour di gruppo di 1 giorno con partenza da Kiev.
Costa fra €60,00 e €80,00 a persona e comprende:
- trasporti da Kiev
- guida privata in lingua inglese e russa
- documentazione per accedere alle aree del disastro (zone di esclusione, città di Pripyat, stazione radio sovietica)
- permesso per scattare foto
Luglio 2019: inaugurato il nuovo "Sarcofago" di contenimento
L'attuale sarcofago, costruito in cemento e frettolosamente a distanza di pochi mesi dall'esplosione, non è in grado (anche per via del deterioramento) di gestire e controllare il pericolo di contaminazione radioattiva del combustibile nucleare: si parla di 192 tonnellate di uranio mescolate a piombo, cemento fuso e componenti del reattore fuso.
Il compito del "New Safe Confinement" (NSC) è quello di limitare la diffusioni delle sostanze radioattive che fuoriescono dal vecchio sarcofago.
Caratteristiche del nuovo sarcofago
- Lunghezza: 162 metri;
- Altezza: 108 metri;
- Base dell'arco: 257 metri;
- Ampiezza della base: 39.000 metri quadrati;
- Peso: 36.000 tonnellate;
- Costo: €1,5 miliardi
Guarda il video della costruzione del nuovo sarcofago:
Problema risolto? Neanche per idea
Ma questo materiale come e dove sarà trattato? Sarà lasciato qui? Sarà rimosso? Per portarlo dove? E quanto tempo ci vorrà? A queste domande nessuno ha ancora dato una risposta.