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La Fossa delle Marianne (Mariannes Trench in inglese) è uno dei luoghi più affascinanti e misteriosi del nostro pianeta. Stiamo parlando del punto più profondo mai esplorato, popolato da una biodiversità unica, con animali, pesci e creature che mettono in discussione ogni legge della natura finora nota. Un luogo oggetto di esplorazioni continue, per riuscire a scoprire di più sui misteri del mondo sottomarino.

Dove si trova la Fossa delle Marianne?

dove si trova la fossa delle marianne La posizione va rilevata nell'Oceano Pacifico Settentrionale, ad est delle Isole Marianne. I riferimenti geografici sono il Giappone a nord, le Isole Filippine a ovest e la Papua Nuova Guinea a sud. Si tratta di una zone molto ricca di vulcani sottomarini, tra l'altro in corrispondenza dell'incontro di due placche tettoniche, quella pacifica e quella delle Filippine. Proprio questo incontro fra le due placche ha generato questa profondità, a seguito dello "slittamento" della placca pacifica sotto l'altra.

Quanto è profonda?

fossa delle marianne altezze a confronto Abisso Challenger, il punto più profondo finora mai rilevato nel pianeta, misura quasi 11 chilometri, per l'esattezza 10.994 metri. Per avere un'idea della profondità, basti pensare che se si capovolgesse l'Everest, la montagna più alta della terra (8.848 metri), resterebbero ancora oltre 2.000 metri. Volendo giocare ancora con le misure, non basterebbero 13 grattacieli Burj Khalifa (838 m) messi uno sull'altro!

La rilevazione ufficiale, che raggiunse e rilevò questa profondità, fu il 7 dicembre 2011. Prima di allora, le rilevazioni si erano fermate prima a 8.184 metri (1872-1876, spedizione Challenger), poi a 9.636 metri (1899, carboniera statunitense Nero), e 10.863 metri (1951, vascello Challenger II della Royal Navy).

Altre informazioni tecniche, dati e rilevazioni

  • Profondità 10.994 metri (rilevata sul punto più profondo noto come Abisso Challenger)
  • Dove si trova 11° 21' nord di latitudine, 142° 12' est di longitudine (Oceano Pacifico, ad est delle isole Marianne, tra Giappone, Filippine e Nuova Guinea)
  • Pressione 1.100 Kg per cm2 (più di 1.100 volte il normale atmosferico). In sostanza, a quelle profondità un cm2 d'acqua pesa una tonnellata
  • Temperatura circa 3°. Nonostante la profondità, la temperatura è mitigata dalla presenza di numerosi vulcani sottomarini
  • Prima spedizione 1960, Batiscafo Trieste
  • Ultima spedizione 7 giugno 2020. Kathy Sullivan è la prima donna a scendere nella Fossa delle Marianne, dopo essere sta anche la prima astronauta donna a camminare nello spazio

Inquinamento da mercurio e plastica


Persino qui, in uno dei punti più inaccessibili del pianeta, l'uomo è riuscito ad avvelenare l'ecosistema. L'agghiacciante scoperta è stata fatta e confermata più volte.
Già nella spedizione del texano Victor Vescovo, nel maggio 2019, erano stati rinvenuti rifiuti di plastica negli abissi oceanici. Successivamente, un gruppo di ricercatore cinesi e statunitensi ha appurato la presenza di mercurio e plastica nell'ecosistema a quasi 10mila metri di profondità.
Si tratta di una scoperta drammatica, in quanto si pensava che il metilmercurio si accumulasse solo fino a poche centinaia di metri di profondità.

I risvolti della scoperta sono drammatici: questo vuol dire che mercurio e plastica sono di fatto entrati nella catena alimentare a tutti i livelli. Piccoli crostacei e molluschi, anche nei più profondi abissi, ingeriscono plastica; questi organismi vengono a loro volta mangiati da pesci più grandi, e così via in una catena senza interruzione. Questo avviene ed è avvenuto persino nelle nuove forme di vita autoctone scoperte nella Fossa delle Marianne: queste avevano ingerito plastica e presentavano tracce di mercurio. E solo in parte si tratta del mercurio prodotto naturalmente dalle eruzioni; secondo gli scienziati, gran parte della presenza è dovuta alle attività dell'uomo, come l'estrazione e la combustione di carbone, torba e legno sia a livello industriale che domestico, legate alla produzione di energia elettrica o altre attività.

Visitare la Fossa delle Marianne si può, ma costa un po'

Il regista James Cameron il 26 Marzo 2012 organizzò un'immersione con il sommergibile Deepsea Challenger, raggiungendo con successo il fondo della fossa (a 10.894 m) e diventando il terzo uomo a compiere l'impresa, nonché il primo a scendere in solitaria. Seguì poi il miliardario texano Victor Vescovo nel 2019, raggiungendo quota 10.924 metri.

Ma adesso è disponibile persino una crociera sottomarina nelle profondità della fossa: una crociera 11 mila metri sott'acqua, a bordo del sommergibile Limiting Factor della Eyos Expeditions. Piccolo particolare… costa circa 700 mila euro a persona! La sicurezza è garantita da lastre di titanio spesse 9 cm. La durata della crociera è di 14 ore, 8 delle quali per scendere e risalire (4 + 4)

Forme di vita, pesci leggendari e mostri acquatici

Gamberi giganti nella Fossa delle Marianne Foto di Hans Hillewaert. Viste le condizioni, è già sorprendente che ci sia una qualunque forma di vita. L'assenza di luce (la luce del sole penetra solo fino a 150 metri di profondità), l'impressionante pressione (oltre mille volte la normale atmosfera), l'ossigeno rarefatto, rendono il proliferare della vita un vero mistero.

Eppure già il tenente di vascello Don Walsh e Jacques Piccard, nell'immersione del Batiscafo Trieste del 23 gennaio 1960, riuscirono a vedere forme di vita assolutamente uniche: particolari specie di sogliole o platesse, diatomee (alghe unicellulari) e anche alcuni gamberetti.
La spedizione Challenger successivamente rivelò la presenza di varie specie autoctone della fossa: crostacei molto simili ai gamberetti del Pacifico, ma dalle dimensioni gigantesche (tra 17 e 30 cm), oloturie (animali a forma di rametti che si nutrono dei detriti nel fondo), e altre piccole forme di vita con tentacoli e gusci di carbonato di calcio morbido.

Più in superficie (si fa per dire…), a circa 8.145 metri, i ricercatori avvistarono poi quello che è stato battezzato "Pesce Fantasma" (Ghost Fish): si tratta di un pesce piuttosto pallido, quasi trasparente, dalla forma di un fazzoletto di carta abbandonato in mare, ma dotato di pinne molto sottili che fendono l'acqua quasi senza muoverla. Il corpo trasparente lascia persino intravedere gli organi interni (vedi il video al minuto 1:45).


Infine, più di recente (tra il 2014 e il 2017) i ricercatori hanno scoperto una nuova creatura oltre gli 8.000 metri, nei pressi dell'Isola di Guam. Si tratta del "Pesce Lumaca", un liparidae di 20 cm con colorazione traslucida rosea che si nutre di piccoli crostacei.

Il Megalodonte, lo squalo più grande mai vissuto

megalodonte Foto di Sergiodlarosa. megalodonte skeletro Foto di Dr. Alton C. Dooley. Negli ultimi tempi si sono persino diffuse voci che il Megalodonte (Carcharocles megalodon), ritenuto estinto da diversi milioni di anni, continuasse a vivere nella Fossa delle Marianne. Questo mostro di 18 metri e con un'apertura mandibolare di circa 2 metri in realtà e bello che estinto, e le indiscrezioni sono state del tutto smontate dalla comunità scientifica.