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La lotta all'evasione fiscale si è intensificata negli ultimi anni grazie agli impegni assunti dall'OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico). Sono stati stipulati numerosi accordi internazionali per promuovere la trasparenza fiscale e l'eliminazione del "segreto bancario". Ad oggi, quasi 100 paesi in tutto il mondo hanno aderito a un sistema di scambio automatico di informazioni finanziarie, contribuendo a ridurre la possibilità di nascondere capitali all'estero.
Molti ex-paradisi fiscali, come le Isole Cayman e la Svizzera, hanno ormai adottato politiche di trasparenza fiscale, aderendo al Common Reporting Standard (CRS) dell'OCSE. Queste nazioni, che una volta garantivano l'anonimato sui depositi bancari, hanno aperto le porte alla cooperazione internazionale. Ciò ha ridotto significativamente le opportunità di evasione fiscale. In alcuni casi, è stato possibile ridurre le sanzioni per chi ha deciso di regolarizzare i propri capitali non dichiarati, tramite il programma di "voluntary disclosure", che permette la rivelazione di beni non dichiarati senza incorrere in punizioni eccessivamente severe.
Tuttavia, ci sono ancora paesi che non hanno attuato gli standard di trasparenza e scambio di informazioni previsti dall'OCSE, continuando a operare come paradisi fiscali.
Cos'è un paradiso fiscale e come funziona?
Un paradiso fiscale è un paese dove la pressione fiscale è bassissima o assente, e dove le politiche bancarie garantiscono un elevato livello di anonimato. Alcuni paradisi fiscali sono noti per offrire vantaggi fiscali specifici, come tassi sui depositi bancari ridotti al minimo.
In generale, possiamo suddividere i paradisi fiscali in diverse categorie, ad esempio:
- Pure Tax Haven, paesi senza tassazione o con una tassazione minima e un segreto bancario assoluto.
- Paesi che tassano solo i redditi interni, senza applicare imposte su quelli esteri.
- Paesi con una tassazione minima su tutti i redditi.
- Paesi che consentono la costituzione di società con una struttura fiscale estremamente favorevole.
In Italia, questi paesi vengono raccolti in due principali black list:
- Black List per la presunzione di fittizia residenza estera
- Black List UE delle giurisdizioni non cooperative
Black List Italiana per la presunzione di fittizia residenza estera
In Italia esiste una black list di stati a tassazione privilegiata che possono dare luogo alla "presunzione di fittizia residenza estera". Se una persona fisica, un ente non commerciale o una società semplice trasferisce la propria residenza in uno di questi stati, ha l'obbligo di dimostrare che la residenza in tale paese è effettiva e non una mera strategia per evitare la tassazione.
L'elenco originario è stato modificato nel corso degli anni, e paesi come la Svizzera che in passato erano considerati paradisi fiscali, sono ora stati inclusi nel Common Reporting Standard (CRS), il sistema promosso dall'OCSE che ha eliminato il segreto bancario.
Di seguito l'elenco dei paesi:
- Alderney
- Andorra
- Antigua e Barbuda
- Antille Olandesi
- Aruba
- Bahama
- Bahrein
- Barbados
- Belize
- Bermuda
- Brunei
- Costa Rica
- Dominica
- Emirati Arabi Uniti
- Ecuador
- Filippine
- Gibilterra
- Gibuti
- Grenada
- Guernsey
- Hong Kong
- Isola di Man
- Isole Cayman
- Isola Cook
- Isole Marshall
- Isole Vergini
- Britanniche
- Jersey
- Libano
- Liberia
- Liechtenstein
- Macao
- Malaysia
- Maldive
- Mauritius
- Monserrat
- Nauru
- Niue
- Oman
- Panama
- Polinesia Francese
- Principato di Monaco
- Sark
- Seichelles
- Singapore
- Saint Kitts e Nevis
- Saint Lucia
- Saint Vincent e Grenadine
- Svizzera
- Taiwan
- Tonga
- Turks e Caicos
- Tuvalu
- Uruguay
- Vanuatu
- Samoa
Black List UE delle giurisdizioni non cooperative
L'Unione Europea ha aggiornato di recente la sua lista delle giurisdizioni non cooperative, cioè paesi che promuovono pratiche fiscali dannose e opache. L'aggiornamento di febbraio 2025 ha confermato che 11 paesi non cooperano adeguatamente in termini fiscali e sono stati inseriti nella lista come "giurisdizioni non cooperative". Tuttavia, al momento non ci sono sanzioni automatiche per le transazioni commerciali con questi paesi, anche se è possibile che gli Stati membri dell'UE possano introdurre misure fiscali specifiche per scoraggiare l'uso di questi paesi nelle operazioni finanziarie.
Paesi attualmente nella black list dell'UE:
- Samoa americane
- Figi
- Guam
- Palau
- Panama
- Samoa
- Trinidad e Tobago
- Isole Vergini degli Stati Uniti
- Vanuatu